Sono comunemente conosciute e chiamate “capillari”.
Che cosa sono le teleangectasie? Le teleangectasie sono delle dilatazioni dei vasi più piccoli del microcircolo venoso. Quello che comunemente si sente riferire dai pazienti durante una visita ambulatoriale “ si sono rotti i capillari” è una affermazione non esatta. Se i capillari “si rompessero”, essendo delle piccole vene, si formerebbe solo un ematoma.
I capillari rappresentano la normale microcircolazione degli strati più superficiali; sono presenti in ogni persona, ma normalmente non sono visibili ad occhio nudo perché hanno dimensioni “microscopiche”.
Quando però si dilatano diventano visibili assumendo spesso un aspetto serpiginoso e tortuoso e talora formando grossi “grappoli” importanti sicuramente dal punto di vista estetico ma anche perché assumono la dignità di malattia per le conseguenze a cui possono condurre. Le teleangectasie, specialmente quando si formano nella regione attorno alla caviglia determinano infatti, per la secondaria stasi di sangue, una importante sofferenza degli strati cutanei e possono predisporre alla formazione di ulcere.
Talora possono andare incontro a rottura spontanea provocando anche importanti emorragie che ovviamente sono causa di panico per il paziente.
Le teleangectasie riconoscono fondalmentalmente due cause:
una insufficienza diffusa del circolo venoso superficiale
una lipodistrofia (cellulite) del tessuto sottocutaneo
Le due cause possono coesistere ma in molti casi sono essere presenti singolarmente
E’ chiaro che una insufficienza venosa, come è causa di una dilatazione delle vene più grosse, possa essere causa di una dilatazione delle venule del microcircolo.
La cellulite con la ritenzione idrica presente determina un sovraccarico del microcircolo venoso e quindi una sua dilatazione.
La diagnosi viene fatta quasi sempre con la visita ambulatoriale; in alcuni casi si renderà necessario l’esecuzione di eco-doppler se esisterà il sospetto di una insufficienza delle safene.
La terapia e la risoluzione delle teleangectasie non è facile.
Importante sarà, dove possibile, la rimozione della causa scatenante: insufficienza safenica o cellulite. Ciò determinerà non la scomparsa dei capillari, ma un miglior risultato delle terapia specifica.
La terapia specifica che dà a tutt’oggi i migliori risultati è rappresentata dalla terapia sclerosante.
La terapia sclerosante consiste nell’iniettare all’interno del lume del capillare una sostanza che è in grado, attraverso una reazione infiammatoria, di chiudere il capillare; il capillare chiuso verrà “riassorbito” dai tessuti circostanti e quindi scomparirà. Questo processo richiede naturalmente il trascorrere di alcune settimane e quindi il successo della terapia sclerosante lo si potrà valutare trascorse 4-5 settimane dal completamento della stessa.
Le complicanze della terapia sclerosante, se effettuata da medici esperti, sono rare:
allergie: rare.
iperpigmentazioni(colorazioni del sottocute): rare, individuali e tendono a risolversi con il tempo.
I vantaggi sono : è una metodica ambulatoriale
praticamente indolore
permette una attività socio-lavorativa normale
facendo scomparire le telengectasie presenti evita che queste peggiorino progressivamente nel tempo e che a loro volta possano essere causa di nuovi circoli dilatati
previene le complicanze cutanee causate da questi microcircoli dilatati
Vogliamo sottolineare che la terapia sclerosante è in grado di curare la malattia con le manifestazioni presenti, ma non è in grado di guarirla. Questo significa che nel tempo potranno comparire altre teleangectasie che rappresentano la normale evoluzione della malattia e non una complicanza alla terapia precedentemente eseguita. Significa anche che il paziente potrebbe doversi periodicamente sottoporsi a nuovi cicli di terapia per correggere le eventuali nuove manifestazioni.
Possono essere necessarie molte sedute di scleroterapia per ciascuna regione venosa: in dipendenza dal tipo e dal numero di vene da trattare, si possono eseguire numerose iniezioni per ciascuna seduta.
La terapia sclerosante rappresenta ancora la migliore scelta terapeutica anche in rapporto al laser che nel trattamento delle teleangectasie a dato a tutt’oggi risultati meno incoraggianti e con costi molto più elevati.
Massimo Di Martino
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